PUBALGIA
Pubblicato da dott. Domenico Carnà in Fisioterapia e Osteopatia · 19 Gennaio 2020
Tags: tecar, diatermia, laser, terapia, ultrasuoni, tens, ionoforesi, diadinamiche, elettrostimolazione, magnetoterapia, infrarossi, fisioterapia, riabilitazione, rieducazione, motoria, artrosi, frattura, intervento, chirurgico, spalla, ginocchio, anca, caviglia, distorsione, edema, tendinite, epicondilite, epitrocleite, roccella, ionica, gioiosa, caulonia
Tags: tecar, diatermia, laser, terapia, ultrasuoni, tens, ionoforesi, diadinamiche, elettrostimolazione, magnetoterapia, infrarossi, fisioterapia, riabilitazione, rieducazione, motoria, artrosi, frattura, intervento, chirurgico, spalla, ginocchio, anca, caviglia, distorsione, edema, tendinite, epicondilite, epitrocleite, roccella, ionica, gioiosa, caulonia
Con il termine “pubalgia”
indichiamo genericamente una condizione dolorosa a carico della zona inguinale, a ridosso del pube (da cui appunto pubalgia), zona in cui confluiscono i tendini di diversi muscoli, in particolare i muscoli adduttori dell’anca e, non meno importanti, i muscoli addominali.
Con il termine “pubalgia” indichiamo genericamente una condizione dolorosa a carico della zona inguinale, a ridosso del pube (da cui appunto pubalgia), zona in cui confluiscono i tendini di diversi muscoli, in particolare i muscoli adduttori dell’anca e, non meno importanti, i muscoli addominali.
La pubalgia, o sindrome retto-adduttoria (proprio perché interessa tanto i muscoli adduttori quanto il retto dell’addome), colpisce prevalentemente gli sportivi, con percentuali abbastanza elevate nel calcio.
Non è semplice individuare le cause di una pubalgia, questo perché le forze che agiscono sul bacino (di cui il pube fa parte) provengono da diverse direzioni ed è pertanto facile che, per svariati motivi, si verifichino squilibri tra queste forze, generando un aumento di tensioni su alcune strutture piuttosto che altre.
Per questo motivo la pubalgia è una patologia molto insidiosa, spesso si cura il sintomo, cioè il dolore, ma non la causa, con la conseguenza di facili ricadute o peggio ancora cronicizzazioni.
Nel video in basso spiegherò brevemente quali sono le strutture coinvolte e quali le cause principali:
Quali sono i mezzi per intervenire?
Qualunque sia la causa, sembra chiaro dover intervenire inizialmente sul dolore.
Terapie strumentali come Tecar, Laser o Ultrasuoni, trovano impiego proprio nelle fase iniziali, agendo prevalentemente sull’infiammazione e sul dolore; anche l’applicazione del Kinesio-Tape può essere di supporto (ma non può in alcun modo essere considerato un trattamento di prima scelta, con buona pace di tutto il marketing che lo circonda); una buona riuscita dell’intervento riabilitativo non può mai prescindere dall’inserimento di esercizi specifici per il corretto allungamento e rinforzo dei muscoli interessati.
La durata del trattamento può variare da poche settimane a diversi mesi.In ogni caso il lavoro costante di preparazione sarà di vitale importanza nelle fasi della ripresa all’attività sportiva.
dott. Domenico Carnà
3917979592
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